Articolo di Philip Grasselli | Foto di Giorgia De Dato
È difficile capire da dove iniziare. Qui, al Fabrique di Milano abbiamo raggiunto un livello di nostalgia che raramente si trova in giro. Sì, perché quando senti parlare dei Blue dopo più di dieci anni dall’ultima volta all’Alcatraz, con ancora vividi i ricordi degli ultimi anni del Festivalbar e di TRL… beh, non puoi che aver superato i trenta.
Scherzi a parte, la prima data del “The Greatest Hits Tour” dei Blue al Fabrique è stata un portento, un tripudio di pubblico che già cantava a squarciagola le canzoni messe dal front of house: un karaoke continuo, con le hit più famose degli anni Novanta e Duemila, perfetto per caricare un clima già a sé pieno di hype.
All’improvviso… gli Zero Assoluto!
Il primo colpo di scena è stata la comparsa degli Zero Assoluto, Matteo Maffucci e Thomas De Gasperi, ad accentuare il salto tra il 2005 e il 2009: il DJ che mette le basi e partono, rispettivamente “Semplicemente”, “Svegliarsi la mattina” e “Per dimenticare”. Non c’è stato un solo istante in cui la gente non cantasse. Sono quelle canzoni che puoi amare o odiare, ma sono parte del repertorio del karaoke perfetto. In testa mi scorre il ricordo di quelle serate passate a studiare mentre ascoltavo il loro programma in radio, la Suite 102.5. Nanana-na-na-na.
A fine del trittico amarcord, oltre ai ringraziamenti sentitissimi al pubblico e ai Blue per la sorpresa, Matteo Maffucci annuncia una data al Mediolanum Forum di Assago: nel caso, segnate in rosso il 1° marzo 2025.
L’ascesa dei Blue
Il palco è di una semplicità disarmante: un ledwall con la proiezione del nome della boyband e tre microfoni. Già il fatto che ce ne sono tre e non quattro è disorientante: chi manca? Presto detto: salgono Simon Webbe, Duncan James e Lee Ryan, grande assente di oggi è Antony Costa, che si è infortunato alla caviglia qualche giorno prima e non potrebbe nemmeno lontanamente pensare di coreografare gli stessi movimenti degli altri tre.
“Ciao Italia!” urla Simon Webbe prima che parta la base di “All Rise”, una delle tracce che hanno lanciato i Blue nel magico mondo della discografia mondiale: i tre baldi ragazzi dimostrano che a quarant’anni suonati ci si possa divertire come dei diciottenni. Danze e melismi soul che fanno impazzire il pubblico del Fabrique.
Appena finisce “U Make Me Wanna”, Simon Webbe videochiama Antony Costa per far vedere il calore del pubblico, le tremiladuecento persone fanno tremare la venue, tra l’altro rovente dopo una giornata pressoché estiva.
Musica nuova vs. Musica “vecchia”
È anche divertente vedere il diverso rapporto di acclamazione tra i pezzi più recenti, quelli tratti da “Roulette”, “Colours” o “Heart & Soul”, rispetto ai primi tre album: acclamazione classica per le prime, orologio che mi segna quasi 110 dB per canzoni come “Too Close”, “Breathe Easy (A chi mi dice)” o ancora “Sorry Seems to Be the Hardest Word”. Le voci blue-eyed soul di Lee Ryan e di Duncan James sembrano letteralmente uscite dai dischi. L’effetto nostalgia paga, considerato anche che i biglietti per entrambe le date sono stati polverizzati in minuti, e anche loro stanno facendo parte, appunto, di questa nuova ondata della nostalgia dei primi anni duemila.
L’anteprima mondiale: “My City”
Tra tutti questi brani, un inedito, in anteprima mondiale, essendo che non è mai stato performato in precedenza: “My City”, che uscirà a brevissimo e, sicuramente, saremo tra le prime nazioni, al di fuori del Regno Unito, ad ascoltarlo come singolo sulle varie piattaforme.
Il bis
One love for the mother’s pride
One love for the times we cried
One love gotta stay alive
I will survive
Blue – One Love
In meno di un’oretta giungiamo al bis, “One Love”, dove anche la persona più impassibile non poteva non cantarla e “If You Come Back”. Un karaoke che vale oro. Un revival che vale platino.
Clicca qui per vedere le foto dei Blue e degli Zero Assoluto al Fabrique di Milano (o scorri la gallery qui sotto).
ZERO ASSOLUTO – La scaletta del concerto al Fabrique di Milano
Semplicemente
Svegliarsi la mattina
Per dimenticare
BLUE – La scaletta del concerto al Fabrique di Milano
All Rise
Heart & Soul
U Make Me Wanna
Haven’t Found You Yet
Paradise
Ultraviolet
Too Close
Dance with Me (112 cover)
Breathe Easy (A chi mi dice)
Sorry Seems to Be the Hardest Word
Bubblin’
Fly By II
My City
Curtain Falls
Encore
One Love
If You Come Back