Articolo di Stefania Clerici – foto di Claudia Mazza
Piove sempre sul bagnato, dice una famoso detto popolare. Alle volte non basta la pioggia e il destino si abbatte in maniera più forte: con un nubifragio fortissimo e più di 160 mm di acqua torrenziale in meno di un’ora. Non potevano saperlo gli Articolo 31 all’inizio del loro live di ieri sera a Legnano, che erano pronti per celebrare il loro ritorno dopo il successo pre-covid del 2019, all’interno della rassegna musicale del Rugby Sound, iniziato lo scorso week end nel parco del Castello legnanese e che si concluderà la prossima domenica 9 luglio.
Introdotti dal – diciamolo – sì piacevole ma anche sempre uguale dj Set di Vladi, la serata inizia più tardi del solito, con cielo scuro e nuvoloni all’orizzonte verso le 21.45: con la Filosofia del Fuck off, ultimo singolo del duo j-Ax e Dj Jad, gli Articolo salgono sul palco e si dichiarano pronti alla grande festa. Lo start fa un po’ il verso, in versione ridotta, al tour dei palazzetti della scorsa primavera, con stessi visual e ganci stilistici, che ripercorrono la carriera degli Articolo dagli anni 90: ecco l’infilata di Un urlo, La fidanzata, Gente che spera e Funkytarro che ci catapulta indietro nel tempo, nel viaggio emozionale dei ricordi del passato.
Su Strade di città saltano in mente le esperienze del lontano ’93, quando ancora la grande onda dello Spaghetti Funk doveva diffondersi dalla periferia di Milano al resto d’Italia. La visionaria 2030, ci riporta alla realtà quasi contemporaea e intanto inizia a piovere sul pratone del Rugby Sound. Qualche ombrellino, mantelline colorate e felpe, vengono indossate, nella speranza che sia solo un veloce temporale estivo.
Gli animi si caricano di aspettativa, montati da un lato dalle incitazioni di Ax “Siete fantastici, siete il nostro pubblico, la pioggia non ci fermerà”, dall’altro perchè effettivamente 7000 persone e i loro strumenti di conoscenza (3b meteo e ilmeteo.it) possono pensare che siano solo delle nuvole passeggere e che lo show possa continuare.
Ma l’organizzazione di un festival no: se fai questo LAVORO, la differenza tra una pioggerellina, un temporale improvviso, una tromba d’aria, un nubifragio, etc la puoi osservare e prevedere. E soprattutto basare le tue decisioni (anticipazioni, posticipazioni o sospensioni del live) sulla base di strumenti tecnici molto più accurati. E invece no: su Domani si ballava sotto la pioggia alla grande, Fuck you era tutto un pogo, dammi Volume a braccia alzate, Tranqui funky bello ancheggiato, Italiano medio con le terze dita alzate… la festa c’era, io ne facevo parte insieme a tutti gli altri fan, nonostante quella pioggia non accennasse a fermarsi, ma soprattutto nessuno dell’organizzazione (per più di 30/40 minuti) ha monitorato le possibili evoluzioni di quel “temporale estivo”.
Si perchè oltre alla pioggia è arrivato il vento, e nonostante il concerto andasse avanti su Domani smetto, la Spirale Ovale e La mia ragazza mena, la gente dal prato iniziava a fuggire, perchè il cielo era completamente scuro, pieno di lampi e fulmini (in un parco circondato da alberi non proprio safe). Molti hanno raggiungo alla peggio le loro macchine del grande parcheggio adiacente, ma molti altri, senza ombrelli (quelli grandi erano stati fatti lasciare all’entrata, potevano entrare solo quelli piccoli pieghevoli, ma inutili in quella situazione) hanno cercato riparo sotto al grande tendone della birra, che in poco tempo tempo era pienissimo di gente che non riuisciva a contenere.
Le ultime hit (Senza dubbio, Due su due con Grido e Vai bello) vengono eseguite con sempre meno persone all’ascolto, perchè la situazione era diventata davvero critica e trovare un riparo, seppure molto precario, un privilegio. Ax dice “ci rivediamo tra 10 minuti se la situazione migliora”, ma non accadrà. Nella mia personale esperienza sotto alla tenda dei food truck sono stata “accolta” con molta poca solidarità: e sì che di festival e concerti bagnati ne ho visti molti, ma è proprio in questi momenti che le persone danno il meglio (o il peggio) di sè.
Ieri ho assistito al peggio: sacchi della spazzatura da usare come mantelle negati “perchè senno finiscono”, richiesta di farsi più vicini o salire su strutture di pallet o food truck lanciate senza risposta (il prato era inondato e l’acqua mi arrivava alle caviglie), e nel tendone più grande adibito a bar, la situazione non era certo migliore: persone ammassate, acqua alta e mancanza di informazioni da parte dell’organizzazione e forze dell’ordine che, ad una certa, visto che la pioggia non accennava a fermarsi, hanno letteralmente iniziato a mandare le persone fuori dal tendone ma sotto la pioggia per declinarsi dalla resposabilità just in case.
Quindi, prendere o lasciare: pioggia a catinelle per raggiungere la propria auto (e marcire li, perchè il parcheggio con una sola uscita era un imbuto di traffico), oppure discussione con buttafuori e forze dell’ordine per rimanere in attesa che spiovesse (sapete bene come si possa discutere con questi soggetti quando devono mantenere l’ordine in una situazione di disordine?). Nel mio caso, imbracciato coraggio, scalza e vestita di 2 sacchi gialli della raccolta differenziata della plastica, ho optato per la pillola blu: parcheggio, casa e doccia calda.
Sentirmi dire dall’organizzazione che io e altri 7000 siamo stati “eroici” mi pare a posteriori una grande presa in giro: siamo stati ragionevoli a goderci il godibile, speranzosi che la situazione potesse migliorare ma delusi da chi, invece di preservare ordine e la nostra sicurezza, ha purtroppo agito “all’italiana”, con scarico di responsabilità e zero attenzione per i “clienti” che prima di essere tali sono persone.
Mi è mancato non ascoltare le mie prefe come Ohi Maria, Intro, Maria Salvador e Un bel viaggio... purtroppo Ax a sto giro non lo posso dire “Che ansia e stress, Però è un bel viaggio”… Speriamo in una replica migliore per un recupero data Legnanese, perchè ieri è stata davvero troppo, troppo bagnata e poco goduta.
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ARTICOLO 31 – La scaletta del concerto di Legnano
Filosofia del fuck off
Un urlo
La fidanzata
Gente che spera
Funkytarro
Strade di città
2030
Domani
Fuck you
Volume
Tranqui funky
Italiano medio
Domani smetto
Spirale Ovale
La mia ragazza mena
Senza dubbio
Due su due (feat Grido)
Vai bello
Valentina
06/07/2023 at 16:25
Ma in un rimborso si puo sperare?!?