“Sanremo è democrazia totale” come recita Fiorello in apertura alla seconda serata della 71esima edizione del Festival della canzone italiana, e in effetti è l’unico vero momento in cui l’Italia è unita in una conversazione collettiva, in cui tutti hanno il diritto di dire la propria.
Noi di Rockon non potevamo lasciare il lavoro a metà dell’opera.
Con 11 milioni di spettatori nella serata di apertura il secondo appuntamento del Festival ci accoglie con un entusiasmo più rilassato, a iniziare dagli stessi conduttori che trasformano l’ansia da prestazione in concreto spirito goliardico.
Il sistema rimane lo stesso: si parte con le 4 “nuove” proposte giudicate dalla giuria demoscopica (33%), dalla sala stampa (33%) e dal televoto (34%), 2 finiscono in finale, 2 vanno a casa.
Questa volta è più difficile, sul palco c’è del talento, e nemmeno così “acerbo”, ci si chiede come siano stati fatti gli abbinamenti visto che c’è un oceano Atlantico che separa questi artisti da quelli in gara il giorno precedente.
Ma passiamo alle canzoni
Wrongonyou – Lezioni di volo – Voto 7
Marco il palco lo conosce bene ed è uno di quei musicisti che ha l’umiltà di attraversarlo anche in una categoria che non gli appartiene, ma lo svilisce.
C’è un big sullo schermo, e il pubblico lo riconosce, mandandolo in finale.
Greta Zuccoli – Ogni cosa di te – Voto 6 –
Look e direttore di orchestra mi colpiscono al cuore.
Nel complesso Greta funziona e ha senza dubbio del potenziale, anche se il suo brano non mi fa impazzire, l’uso che fa della voce è senza dubbio sublime.
Davide Shorty – Regina – Voto 6
Anni di palchi e jam session.
Shorty è sicuramente un professionista. Pur non essendo fan del brano non si può negare un evidente sinergia con quello che fa. Giusto il suo passaggio al round finale.
Dellai – Io sono Luca – Voto 5
Sogno o son desta? Gli Zero Assoluto sono tornati dopo una criogenesi e lo scopriamo solo adesso?
Laura Pausini, ospite acclamato della serata, viene accolta da un tentativo raccapricciante di mash up tra “la Solitudine” e “Bohemian Rapsody”, compare in cima alla scalinata e ho serie difficoltà a capire che sia lei e non Achille Lauro, colpa della mia miopia.
Il primo Big in gara viene annunciato da una marmorea Elodie in versione valletta, che ci ricorda quanto siano infami i carboidrati: siamo pronti per una nuova full immersion condita dal reparto geriatria del cantautorato italiano.
Orietta Berti – Quando ti sei innamorato – Voto 7
Orietta fa mamma, nel senso che c’è un’evidente somiglianza con la mia, e cattivi non si può essere.
D’altronde come si fa a non amarla quando appare sul palco come una venere d’ispirazione Gaga?
Uscite il premio della critica, qui c’è un pezzo Sanremese, in bold e con la S maiuscola, e una donna con due conchiglie sui capezzoli che lo interpreta con lapalissiana dignità!
Bugo – E invece sì – Voto 5 e mezzo
“In un mondo che, prigioniero è”.
Bugo, forse Morgan aveva ragione, ma il rancore ti premierà.
Gaia – Cuore Amaro – Voto 6 e mezzo
Reggaeton con qualche citazione lamborghiniana che fa tanta malinconia.
Gaia è giovane e può ancora concederselo.
Lo Stato Sociale – Combat Pop – Voto 8
In un club Arci, alla Festa de L’Unità, sul Palco dell’Ariston, lo Stato Sociale non fa discriminazioni.
Ma dov’è Lodo? Lasciatelo perdere, è molto meglio se canta Albi.
Bravi bravissimi.
La Rappresentante di Lista – Amare – Voto 7
Una versione del duo “dardustizzata” che esplode di colore ed energia.
La voce incantevole di Veronica Lucchesi fa tutto il resto.
Malika Ayane – Ti piaci così – Voto 6 e mezzo
La seconda serata del Festival è anche quella della crisi mistica, in cui inizi a non disdegnare nulla.
Nemmeno la solita Malika.
Ermal Meta – Un milione di cose da dirti – Voto 5
“Un milione di cose da dirti ma non dico NIENTE”.
Erma ha spezzato il mio cuore quando ha deciso di diventare l’alter ego di Fabrizio Moro.
Extraliscio feat. Davide Toffolo – Bianca Luce Nera – Voto 6
Nostalgia di balera in una rumba che evoca cromatismi e sentimenti.
Random – Torno a Te – Voto 6
Così il rapper scavalca la staccionata dell’hip hop per una canzone che punta allo stile più sanremese possibile.
Ma a mezzanotte e mezza è più soporifero delle benzodiazepine.
Fulminacci – Santa Marinella – Voto 6 e mezzo
Giovane fuori, decisamente vintage dentro.
Un po’ di retrò per Fulminacci che si presenta con una vera e propria canzone da falò, molto più apprezzabile in un contesto diverso.
Willie Peyote – Mai dire mai (la locura) – Voto 7
Testo bello e vero con un sound che incalza e ti rimane in testa, è sicuramente uno dei brani più reali di questo festival.
Da riascoltare con attenzione.
Gio Evan – Arnica – Voto 5
Un primo ascolto abbastanza impegnativo, non da terza serata.
Giò lascia interdetti e a caldo non supera l’esame.
Irama – La genesi del tuo colore – Voto 7
Dardust Re Mida di questa edizione.
Cioè che tocca finisce inevitabilmente per raccogliere conensi e mettere tutti d’accordo.
La combo con Irama, tamarro al punto giusto, diventa uno dei pezzi che sicuramente più verrà ricordato .
Lo show si conclude con la prima classifica generale, una rivelazione devastante che mette sul podio Ermal Meta, Annalisa e Irama.
È arrivato il momento di spegnere la tv.