Articolo di Simona Ventrella | Foto di Giorgia De Dato
“Cari terrestri rieccoci a prepararci per un nuovo giro intorno al sole. Il 2018 ci ha portato “8” e non era scontato perché, diciamocelo, più di 20 anni di vita con la stessa formazione sono rari nella musica. Ogni album è l’esatta fotografia di un preciso momento collettivo, di slanci e contro bilanciamenti, di flusso generativo, amicizia e tensioni frenanti”
Queste sono le parole del “presidente” Max Casacci, nel suo consueto e annuale messaggio presidenziale di fine anno. Se gli italiani aspettano con ansia il messaggio del Presidente della Repubblica, i fan dei Subsonica aspettano con altrettanta impazienza quello di Max. Era la fine del 2018, e in molti aspettavano il loro ritorno sulle scene. Dopo sei mesi e il giro intorno al sole giunto al giro di boa, i cinque torinesi, forti del tour invernale, hanno ripreso a gran ritmo a marciare sui palchi di tutta Italia. Legnano è la data due del tour estivo, ma giustamente dopo vent’anni di carriera, anche una data due è già a tutti gli effetti una macchina da divertimento e sudore perfettamente oliata e rodata.
I Subsonica live sono sempre stati una potenza, un’ondata perfetta che travolge il pubblico di infuocati bpm, e continuano ad esserlo, nonostante Samuel Romano costretto al riposo forzato, per un recente intervento cardiaco, tenuto segreto fino a qualche giorno fa. Personalmente, sebbene non abbia potuto che appiccicarmi alla transenna, mi è mancato il sesto subsonica, quella irruenza trascinante di salti e corse sul palco, ma reggere due ore tirate, nell’inferno di calore e zanzare, penso possa essere ritenuto un atto d’amore abbastanza impegnativo. Il live è una celebrazione del gruppo, un rito collettivo che si ripete nelle mosse sul palco, negli sguardi complici, nei sorrisi, e nel calore della gente. Non manca niente, i saltelli di Max, con annesso discorso dal grande senso civico, la precisione di Ninja, i balletti alle tastiera di Busta, e il serafico suonare Vicio, senza dimenticare gli immancabili “Salta” e “Sentilo” di Samuel. Nota di merito per quest’ultimo che non si è dimenticato nemmeno di una parola, vi assicuro che è una rarità.
La selezione dei brani si concentra su 8 , che personalmente non amo e ritengo uno dei loro peggiori dischi, e sui capisaldi del gruppo: Michrochip Emozionale ( tra poco sono i vent’anni di questo capolavoro), Amoretatico e Terrestre. Tutta la più recente discografia è stata fatta fuori a favore dei pezzi da novanta, che scatenato il pubblico senza ritegno alcuno. Scelta coerente, per un pubblico ampio come quello che oramai li segue, a Legnano era una folla immensa, da grandi occasioni. Rimango sempre sorpresa dalla capacità di attirare a sè e rigenerare il proprio pubblico. Tra tutti i gruppi over 20 ( di carriera è inteso). Ti guardi intorno e non trovi solo capelli ingrigiti e gente che si lamenta della sciatica, ma un meltin pot di età, prime e seconde, forse anche terze generazioni, tutto questo è vitale e bellissimo.
Detto ciò, due ore tirate volano, come sempre, e quando tutto finisce la cosa più bella è girarsi e vedere un sacco di facce, esauste, sudate da fare schifo, ma decisamente felici. Dopo tanti anni loro sono cambiati, si sono allontanati e riavvicinati, hanno fatto scelte diverse, preso percorsi solitari e chissà cosa porterà X Factor (temo poco di buono), ma sul palco sanno ancora come accendere la magia. La dote inarrivabile e immutabile dei Subsonica, è proprio questa, farti sudare fuori tutti i pensieri e per due ore portarti in una discoteca labirinto, bianca senza luci colorate dalla quale non si possa uscire.
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SUBSONICA – La setlist del concerto di Legnano
Bottiglie Rotte
Discoteca labirinto
Up Patriot to Arms
Nuova Ossessione
Jolly Roger
Fenice
Punto Critico
Liberi tutti
Diluvio
Lazzaro
L’incredibile performance di un uomo morto
Sole Silenzioso
La glaciazione
Nuvole rapide
Aurora Sogna
Colpo di Pistola
Depre
Il cielo su Torino
Incantevole
L’odore
Abitudine
Benzina Ogoshi
Tutti i miei Sbagli
Strade