Foto di Matteo Scalet – Articolo di Margherita Valentini
Lunedì 10 Agosto
Sono le nove e mezza della mattina del 10 Agosto, il termometro registra 37° quando l’Isola di Obùda viene letteralmente invasa da 441.000 persone con voglia di divertirsi, di conoscersi, di vedere mille colori e nazionalità e, ovviamente, ascoltare tanta, tantissima musica. È proprio quest’ultima, infatti, la vera protagonista della manifestazione. Sull’isola sono presenti numerosissimi palchi, di diverse dimensioni e, soprattutto, con generi musicali differenti: rock, pop, blues, jazz, punk, indie, folk senza trascurare sperimentazioni sonore di vario genere.
Il primo giorno è SOLD OUT. Le tende ormai vengono piantate anche sugli alberi e sulle strade. La musica si sta già diffondendo nell’aria e ogni dieci passi cambia. Alle 19.00 è stato programmato il Balloon Party, come ogni anno. Vengono distribuiti 20.000 palloncini. Qualcuno, impertinente, vola prima di tutti gli altri. È il primo di tanti appuntamenti tutti assieme e nell’aria è respirabile l’emozione per l’inizio del festival, per essere così tanti, per essere finalmente lì. Lo schermo del Main Stage mostra il countdown, lo speaker prova ad intrattenere e fa del suo meglio, ma con scarsi risultati. 3, 2, 1 e il cielo si riempie delle urla dei szitizens, della musica e dei colori dei palloncini. Lo Sziget Festival 2015 è iniziato.
Alle 21.00 è il turno di Robbie Williams e lo spazio attorno al Main Stage si colma. Quelli che non sono al loro primo Sziget rivelano di non aver mai visto l’area così piena, mai.
Robbie si presenta col suo nuovo colore di capelli, carico come la molla di un orologio. Il festival è una tappa del suo ‘Let me Entertain You Tour’. Non si può certo dire che abbia cantato magistralmente, durante il concerto stona più volte, la voce non è chiara come dovrebbe e, sinceramente, il gran numero di cover lascia un po’ spiazzati. Tuttavia alla fine del concerto non posso non notare di essere entusiasta. Lui è stato brillante, divertente, ironico, spregiudicato; le sue canzoni più celebri unite a cover molto più che conosciute hanno incendiato il pubblico, che ha cantato non-stop. Il nome della tournèe era senza dubbio rivelatore: lascia che ti intrattenga, e lui ha intrattenuto, eccome.
Le giornate allo Sziget non finiscono mai, ma le energie di chi ve le racconta si, e quella sera non ho potuto che ritirarmi, stravolta, nella mia tenda.
scaletta Robbie Williams
Let Me Entertain You
Rock DJ
Monsoon
Come Undone (with “I Still Haven’t Found…)
The Road to Mandalay
Minnie the Moocher (Cab Calloway and His Orchestra cover)
Ignition (R. Kelly cover)
She’s the One (World Party cover)
Feel / Angels / Wonderwall
Supreme
We Will Rock You / I Love Rock ‘n’ Roll
Candy
Feel
Millennium (with “Royals” snippet intro… more )
Kids (with “Whole Lotta Love” riff intro)
Encore:
Bohemian Rhapsody (Queen cover)
Angels
My Way (Claude François cover)
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Martedì 11 Agosto
Se è vero che la musica sull’Isola non si ferma mai, è altrettanto vero che i concerti principali cominciano intorno alle 16.00. La mattina è utile soprattutto per riposare e per godere delle molteplici zone relax con musica chill out sparse sul territorio.
Ore 16.00 Gentleman & the Evolution. Artista tedesco che si apre al genere reggae dopo una permanenza in Jamaica. La performance convince a sufficienza. Gli artisti sul palco si spendono molto, corrono, interagiscono col pubblico, fanno dei bei pezzi. Il pubblico balla un poco e canta. Sicuramente non ha aiutato il caldo opprimente delle quattro del pomeriggio. Un po’ sfortunati. Comunque una buona performance.
Non c’è quasi tempo di riprendersi, di reidratarsi che è il turno di Asaf Avidan. Sono le 17.45 in punto (è così che funziona qui, che tu sia sul palco principale, nell’ora serale o che sia nel palco più lontano alle due del pomeriggio; c’è un orario e questo viene rispettato al secondo) ed esce l’artista Israeliano. Aspetto curioso, musicalità interessante, tra il rock e il folk. Il pubblico è molto contento della sua performance, e lo sono anche io.
Non faccio a tempo a finire il concerto che, su consiglio di colleghi, mi sposto all’A38 Stage (nome tributo al bar-barca sul Danubio) per assistere all’esibizione dei Kensington, gruppo olandese formatosi nel 2005. Mi sento di inserirli in questo articolo poiché mi hanno dato subito una buona impressione, sin dal primo ascolto. Interessanti.
Tra tanti concerti riesco ad assistere al Bubble Party. Ammetto che ero piuttosto emozionata per l’evento, speravo sarebbe stato visivamente sorprendente quanto il Balloon Party. Così non è stato. Poche bolle, poco entusiasmo, poca scena. Per onore di cronaca mi sento di avvertirvi che il mio giudizio potrebbe essere stato oscurato dal cattivo umore che mi ha subito presa al terzo inconcludente tentativo di produrre bolle. Deludente.
Chi davvero mi ha rubato inaspettatamente il cuore quel giorno è stata Selah Sue. Artista belga che non avevo colpevolmente mai ascoltato prima. Presenza scenica notevolissima, carisma, e soprattutto voce. Stile deciso, potente, ma addolcito da un pizzico di soul. Un pacchetto esplosivo. Il tipo di concerto dal quale esci col desiderio di averne ancora, di saperne di più, di ascoltare tutto di lei. Grande.
Ma sembra che questa giornata non debba mai finire di deliziare. Arrivano le 21.30 ed è il turno di Florence+The Machine. Devo ammettere che è il concerto che aspettavo con maggiore ansia. Ebbene sì, sono una fan ed a ragione. Florence è vestita di bianco ed entra con l’energia e la leggerezza di un folletto buono. La sua performance vocale è impeccabile, la scelta dei brani ottima. Si sprigiona su tutta l’area un clima di energia positiva e di amore che lascia senza parole. La positività di questa sorprendente artista è tale da chiamare sul palco delle persone dal pubblico e abbracciarle, fino a dover ricordare a sé stessa di dover ricominciare a cantare. Senza dubbio uno dei concerti migliori a cui io abbia assistito in settimana. Magistrale.
Dopo questa catarsi emotiva è con il piombo nelle scarpe e la spossatezza nel cuore che vado ad ascoltare gli Infected Mushroom, affermato gruppo psichedelico Israeliano. Personalmente mi risulta difficile dare un giudizio seriamente elaborato sul gruppo, principalmente perché ritengo il loro uno stile di difficile comprensione, ma anche perché il volume era veramente troppo alto per riuscire a cogliere qualche tipo di sfumatura. Premesso ciò, gli amanti del genere sono impazziti quella sera, quindi non posso che desumere che siano stati davvero forti.
Anche la seconda giornata di festival si conclude con le orecchie stanche, la gola in fiamme e il cuore pieno di buona musica.
scaletta Florence+The Machine
What the Water Gave Me
Ship to Wreck
Shake It Out
Bird Song Intro
Rabbit Heart (Raise It Up)
Cosmic Love
Delilah
Heartlines
Sweet Nothing (Calvin Harris cover)
How Big How Blue How Beautiful
Queen of Peace
What Kind of Man
Drumming Song
Spectrum
You’ve Got the Love (The Source cover)
Dog Days Are Over
