Articolo di Cecila Passetto | Foto di Federico Buonanno
Tener-a-mente, gioco di parole con cui d’Annunzio firmava i biglietti per le sue amanti, è diventato il nome di uno dei festival italiani più attesi. Ospitato nell’anfiteatro del Vittoriale degli Italiani, luogo che fece costruire lo stesso D’Annunzio, la rassegna inaugurata nel 2011 ha vantato la partecipazione di grandi artisti del calibro di Lou Reed, Franco Battiato, Patty Smith e Paolo Conte.
Quest’anno il festival, giunto alla dodicesima edizione, ospita musicisti di fama nazionale e internazionale come DAMIEN RICE, HOZIER, NICK MASON – date già sold out – FIORELLA MANNOIA con il pianista jazz DANILO REA e FABIO CONCATO.
Inagurata dal concerto di MANNARINO, la seconda serata della rassegna è affidata a JAMES BAY, pluripremiato cantautore inglese vincitore di due Brit Awards.
Il cielo è velato e mentre ci accomodiamo puntuale arriva anche la pioggia. Qua e là si aprono gli ombrelli e si indossano le mantelle ma quando i musicisti prendono posizione il cielo ha deciso di graziarci e farci godere il concerto all’asciutto.
Siamo tutti seduti, ordinati nel proprio posto. James Bay raggiunge i suoi musicisti impegnati a suonare un’introduzione di “Best Fake Smile” diversa rispetto a quella registrata nei dischi e con un gesto della mano incoraggia ad alzarsi, autorizzandoci a ballare e a saltare sulle sue note. L’atmosfera del primo brano preannuncia quanto succederà nel corso di tutto il concerto.
Vengono eseguiti diversi brani su cui non si riesce a stare seduti, trasmettono più energia rispetto alla registrazione in studio grazie soprattutto alla parte strumentale che assume maggior rilievo con il suono incisivo delle chitarre; si fa evidente nelle ultime note di “Fade Out“, nell’introduzione e nel lungo finale di “When We Were On Fire” e nei suoni che si fanno più taglienti sui primi accordi di “Craving“. Questi momenti sottolineano anche la bravura dei musicisti e dello stesso James. Il cantautore infatti nasce come chitarrista e ha firmato il suo primo contratto con l’etichetta statunitense Republic Records grazie ad un video caricato su YouTube da uno spettatore che ha notato il suo talento durante un’esibizione dal vivo.
Questi brani si alternano ad altre canzoni ad alto impatto emotivo: le coppie si stringono durante “If You Ever Want to Be in Love“; la sensazione di avere un nodo in gola è sicuramente condivisa mentre vengono eseguite “Let It Go” e “Slide”, quest’ultima interpretata da tutti i musicisti quasi a cappella riuniti nello stesso microfono con solo pochi semplici accordi di Bay. Centinaia di torce dei telefoni si accendono durante l’interpretazione di “Us”.
Di solito ascolto la musica di James Bay quando ho bisogno di isolarmi, di chiudermi in casa e lasciare il mondo di fuori. Durante l’esecuzione dal vivo di “Endless Summer Nights” e “Pink Lemonade” invece sento la necessità di condividere questo momento con il calore di chi sta ballando vicino a me e in questo caso purtroppo i posti a sedere limitano molto i movimenti e accrescono solo fisicamente la distanza.
James coinvolge il suo pubblico su quasi ogni brano, tutto il concerto è caratterizzato da un continuo sing along fin dalle prime canzoni fino alle ultime dell’encore.
“Scars” viene eseguita quasi timidamente solo da James: tutto l’anfiteatro assiste attento all’esibizione rispettando un silenzio religioso fino a quando nel buio i suoi musicisti si uniscono a lui, in quell’istante vi è un’esplosione emotiva, sia sopra che sotto il palco.
La serata si conclude con “Hold Back the River” uno dei primissimi brani con cui il cantante si è fatto conoscere e come congedo l’esecuzione del ritornello è affidata solamente al pubblico, ultimo gesto per farci sentire parte della sua musica.
Durante un concerto di James Bay coesistono diverse emozioni: la voglia di ballare si contrappone con il desiderio di stringersi; brani che abbiamo ascoltato centinaia di volte ci appaiono sotto una luce familiare ma in qualche modo diversi se eseguiti dal vivo. Quello che non cambia è la felicità che ci accomuna tutti dopo aver cantato insieme a lui.
Clicca qui e guarda la gallery fotografica di James Bay a Gardone Riviera o sfoglia qui sotto gli scatti del live
JAMES BAY – la scaletta del concerto di Gardone Riviera
Best Fake Smile
Just For Nights
If Yoy Ever Want To Be In Love
Wanderlust
Us
Slide
Let It Go
One Life
Fade Out
When We Were On Fire
Endless Summer Nights
Pink Lemonade
Craving
Scars
Hold Back The River