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Reportage Live

TRANSUMARE FEST DAY 2. Sveglia! Queen of Saba e Cosmo lanciano bombe di bellezza. E non è una guerra.

Con una piccola “tregua pop” intermedia firmata Laila al Habash la seconda giornata del Transumare Fest a Roseto degli Abruzzi si è presentata come una cassa di fuochi d’artificio pronta a esplodere, e, senza troppi dubbi, è esplosa. Contaminando tutti di magia.

Cosmo in concerto al Transumare Fest a Roseto degli Abruzzi foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it
Cosmo in concerto al Transumare Fest a Roseto degli Abruzzi foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it

Articolo di Marzia Picciano | Foto di Andrea Ripamonti

La transumanza, dicevamo, è il passaggio stagionale di pastori e greggi verso, per semplificare, erba più buona e fresca. Nel secondo giorno, un ideale centro, di tale percorso, ci dovremmo trovare in una selva oscura, e un po’ perderci, anche se abbiamo il tratturo di fuga sott’occhio, ma bivaccare in fondo che bello è? Idealmente siamo qui, il 23 agosto, nel mezzo del Transumare Fest, e un po’ vorremmo perderci. E i nostri ospiti del festival di Roseto sono qui proprio per questo. Per un momento di pausa. E perdizione.

Arriviamo sempre quando il pomeriggio è più mite, la sera è scesa, Prisma & Gordon stanno suonando e tenendo calda una folla sempre più ampia, del resto oggi è atteso Cosmo e insieme a lui 2500 presenze circa di fan e simpatizzanti. Insomma, l’idea di trovarci dinanzi una serata carica non è sbagliata. Ma è il “loading” che da’ il senso. O no?

Cosmo in concerto al Transumare Fest a Roseto degli Abruzzi foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it

Si. In tanti modi. La seconda giornata del Transumare fest è dedicata ai nostri spiriti più inattesi e diversivi. Quelli che, nel mezzo di cammin di nostra vita, vengono a chiedere conto dei tuoi credi e virtù, insomma, questionano ogni tua ben radicata idea, a partire dal senso di gravità, quello che ho messo in dubbio oggi saltando al bungee jumping del Ponte di Salle, una delle experience offerte dal festival per scoprire il territorio. Insomma, qualcosa di più di un semplice dubbio, un dubbio cartesiano. Presentato sotto forma di Queen Of Saba, i primi attori di oggi sul main stage GinGarby.

Queen of Saba in concerto al Transumare Fest a Roseto degli Abruzzi foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it
Queen of Saba in concerto al Transumare Fest a Roseto degli Abruzzi foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it

Questo duo voce, loop station e batteria elettronica formato dai veneziani Sara Santi e Lorenzo Battistel decisamente non ci sta. Aprono la serata con Sara che decide di chiamare l’attenzione su di sé solo aprendo la bocca e cantando nella sua camicetta della nonna che le invidio molto. C’è un’immediata transumanza di folla verso il palco e niente da dire: se vuoi essere un minimo credibile nella tua battaglia devi avere parecchio carisma. Nel caso attuale non manca, insieme al talento. I Queen of Saba e l’etimologia del nome di band volutamente biblico rappresentano in pieno lo spirito odierno questionante e non identificabile in un genere o categoria, e che spesso coincide con un “No” ben assestato, con la differenza che qui la formula è assolutamente affascinante. Se dinanzi la descrizione del gruppo trovata su internet un neofita può immaginare di trovarsi di fronte una fluidità contemporanea, al Transumare Fest può sta certo di incontrare due persone che di fluidità condite di glamour se ne infischiano ampiamente e vanno a interpretare – se non incorporare – in pieno il senso della militanza costante di nome e di fatto. Passando dagli psicodrammi lesbo alla cernita delle “Cagne Vere” in zona, a Imane Khelif e il supporto per i No Tav – tutto condito in una salsa funky jazz e soul e refrain di Britney Spears libera – si ha la coscienza di una band in piene prove per la ribalta sociale. Del resto, pensavate che fare musica significasse astrarsi dal fronte odierno dei drammi della contemporaneità (e no, non quelli nostri, intimi, di capire se l’amore è una strada di casa che sembra essersi fermata un po’ troppo in Parco delle Vittorie, senza passare dal Via)?

La verità è che i Queen of Saba sono davvero troppo bravi (e Pesca Noche è un trip che no, non se ne va dalla tua testa) e bisogna impegnarsi a capire che c’è chi canta con gli ideali. Certo, anche se magari la sezione di comizio può sembrare un po’ troppo lunga, su temi certamente giustissimi, ma tale la veemenza e lo straniamento da momento da farci porre una domanda importante: abbiamo davvero capito quello che sta succedendo a questo mondo? O come la Carrà, pensiamo a spostarci un po’ più in là?

Laila Al Habash in concerto al Transumare Fest a Roseto degli Abruzzi foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it
Laila Al Habash in concerto al Transumare Fest a Roseto degli Abruzzi foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it

Il sotto-tema del transumanza giorno secondo è chiaramente la terra, quella di appartenenza, che è senza dubbio portatrice di martiri, anche se in pace. Qui la terra non è solo quella abruzzese. Una transumanza che è ormai una mattanza è quella mediorientale. Leitmotiv di ospiti di oggi è anche un sottile richiamo alla tragedia che viviamo dalle nostre TV. Laila al Habash è per metà palestinese (tra l’altro sarà al Magnolia il 9 settembre per Nessun Dorma), e ci dice, anche per metà abruzzese. Ma qui il sentimento fa largo a un languore per qualcosa di dimenticato (una dimensione di casa, di motorini in una città italiana con poco o senza mare o di qualsiasi cosa ci sia intorno) e che ci porta una dolcezza infinita. Nel palco La Serra, tra le palme, Laila e i suoi musicisti sono una pausa magica un po’ soul, decisamente pop, un po’ Non è la Rai (si scherza) in cui Laila ondeggia senza mai fermarsi mai.

Passiamo dal magico languido al magico e basta, e non è che sia poco, con il main stage di Cosmo Marco Jacopo Bianchi. Di Cosmo si possono dire tante cose, ma non si può negare che sa tenere uno show che non ha eguali nello scenario italiano oggi. Si inizia leggermente prima, con un set quasi onirico di musiche di attesa al telefono che non fanno che creare l’attesa di una folla che è lì solo per fare festa, impazzire per e con lui, di base. Poi il classico messaggio (ma nessun bollino distribuito) con la preghiera di non usare cellulari. E quindi entra lui in scena con il suo gruppo di teatranti (e no, non è un offesa, quello che fanno è pura performance) tra cui Not Waving, aka Alessio Natalizi vastese di origine e direi cosmese di acquisizione con cui è stato creato Sulle Ali Del Cavallo Bianco, e Gessica – Pan Dan, fata turchina (qui in total white direttamente uscita da un video di Gwen Stefani) ormai elemento fondamentale dello show di Cosmo tanto quanto Annarella lo era per i CCCP – e non è un confronto fatto così. Perché vedendo Cosmo intrattenere, arringare (si, Cosmo arringa alla festa) il pubblico di abruzzesi o aspiranti tali, l’idea è lampante.

Cosmo in concerto al Transumare Fest a Roseto degli Abruzzi foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it

Il progetto di musica che Marco Jacopo Bianchi ha voluto creare e affinare come opera totale nel corso degli anni è una rappresentazione metaforica nascosta da festa, capace di racchiudere e somministrare un concetto-vaccino tribale, una necessità di libertà totale. La stessa che Cosmo mette, e ha messo nel live di ieri sera, per parlare di sé con un’intimità che solo una dimensione elettronica permette di avere. Ai detrattori del nostro eroe c’è da dire: dovreste farvelo un concerto. Anche solo per vedere un animale da palco che prende e accresce la coscienza del proprio messaggio nel suo stesso act. Poco è fatto per essere radiofonico: non si capisce se è una scelta legata a una volontà di reinventarsi o alla necessità di sfidare il pubblico nell’approcciare la sorpresa della festa. Quindi sui pezzi più noti ci troviamo basi non scontate, Le Voci è più lenta e vicina al concetto di follia, l’Ultima Festa sembra echeggiare i refrain di Prezioso. Ma c’è l’intimità del cavallo bianco, del nostro desiderio puro che non ci abbandona mai neanche quando lasciato libero anzi. Del resto, trovatemi un altro artista che riesce a parlarvi allo pancia, prendendovi alla bocca dello stomaco, là dove nascono e crescono amori e tumori, con la drum&bass(sto parlando di quella chicca stupenda che è Tutto Un Casino).

Cosmo in concerto al Transumare Fest a Roseto degli Abruzzi foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it
Cosmo in concerto al Transumare Fest a Roseto degli Abruzzi foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it

Il risultato? Un rito collettivo di gruppo, a cui Cosmo chiede, sì, scocciato, ma provando a mettere la folla in gioco e con risultati non sempre efficaci (sicuro più di Bob Sinclair eh), di togliere i cellulari per permettere a un fantomatico sistema informatico di focalizzarsi per connetterci tutti alla torre di comando e al maggiore Tom, come Bowie avrebbe voluto che fosse. E ovviamente, sventolando una bandiera della Palestina. Conclude lui la serata, ringraziando tutti e svelando il suo lavoro dietro Pietro Mio che suonerà stasera alle otto e mezzo per la serata finale. Di artisti come Cosmo ne servono di più.

E mentre Prisma&Gordon riprendono possesso del dj set di chiusura le vediamo le facce soddisfatte. Di chi ha dato tutto. La transumanza del resto è anche un rito, ed è una lotta che tutti facciamo tra noi e i vari noi per riprenderci un po’ di strada verso casa (quale, poi, si vedrà). Ci vediamo stasera per il grand finale.

Clicca qui per le foto del secondo giorno di Transumare Fest a Roseto degli Abruzzi o sfoglia la gallery qui sotto

Cosmo
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Dall’Adriatico centrale (quello forte e gentile), trapiantata a Milano passando per anni di casa spirituale, a Roma. Di giorno mi occupo di relazioni e istituzioni, la sera dormo poco, nel frattempo ascolto un sacco di musica. Da fan scatenata della trasparenza a tutti i costi, ho accettato da tempo il fatto di essere prolissa, chiacchierona e soprattutto una pessima interprete della sintassi italiana. Se potessi sposerei Bill Murray.

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