Si è chiusa sabato sera la 17esima edizione di Rock In The Casbah, storica manifestazione del ponente ligure, organizzato dall’Associazione Fare Musica con il contributo del Comune di Sanremo Assessorato alla Cultura e Turismo. La kermesse, che negli anni ha visto susseguirsi le partecipazioni di gruppi di notorietà nazionale (dai Baustelle ai Meganoidi, da Tonino Carotone ai Linea 77, dai Marlene Kuntz agli Zen Circus), ha portato da mercoledì al venerdì nel cuore della città vecchia le giovani band liguri ed i migliori artisti del panorama emergente nazionale. Per questa edizione la sapiente direzione artistica di Larry Camarda ha scelto per la serata conclusiva una delle migliori band del rock alternativo italiano: i friulani Tre Allegri Ragazzi Morti.
Sono nato 40 anni fa nella città dei fiori e devo fare il mea culpa per non aver mai dato importanza a questa manifestazione che porta tanta gente in uno dei punti più belli della città, noto solo alla cronaca come luogo del male e del diverso. Già salendo le scale che portano all’anfiteatro naturale di Piazza San Costanzo respiro odore di musica, ed appena arrivato rimango colpito dalla quantità della gente presente assiepata ovunque: muretti, finestre terrazzi. Ovviamente tantissime solo le maschere da teschio simbolo distintivo della band friulana.
I TARM salgono sul palco poco prima delle 22 e 30 (la serata era stata aperta da Elso, interessante cantautore elettronico savonese) con il loro carismatico leader Davide Toffolo in versione estiva con una pelliccia ridotta ma con pantaloncini corti e ginocchiere. “Tre Allegri Ragazzi Morti a Sanremo…un’altra Sanremo” così saluta il numeroso pubblico accorso da tutto il ponente per sentirli. Ed è proprio un’altra Sanremo, più viva più vera rispetto a quella che poche centinaia di metri più in basso siamo abituati a vedere sul plasticoso e finto palco dell’Ariston.
Non è il primo concerto dei TARM che ho l’occasione di fotografare e devo ammettere che i loro live sono sempre molto interessanti e coinvolgenti ed anche i molti, che per la prima volta li vedono sul palco, sono trascinati nel suono del loro nuovo lavoro “Immuni” (ricco di collaborazioni prima fra tutte quelle di Lorenzo Jova Cherubini) e dei classici storici della band friulana.
Dopo la prima parte Toffolo rientra per gli encore con un mantello rosso e si autonomina Imperatore per aver bruciato l’Ariston nel tripudio generale. Dopo le consuete gags del frontman con il suo pubblico la serata prosegue non senza le consuete polemiche per alcune dichiarazioni di Toffolo relativamente alla questione “No Borders” della vicina Ventimiglia. Sinceramente io come molti ero lì per la musica e lascio a menti più elevate politicamente le valutazioni del caso. Come cantava qualcuno di cui mi sfugge il nome “It’s Only Rock ‘n Roll (But I Like It)”.
Un ringraziamento particolare all’Associazione Fare Musica, a Larry Camrda e Simone “Radiomandrake” Parisi per avermi ospitato sotto il loro palco.
TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI – scaletta tour estivo 2016
Scaletta del concerto a FilagoFest, Filago (Bergamo)
Come mi guardi tu
La via di casa
Il principe in bicicletta (la canzone della cameriera)
C’era una volta ed era bella
Persi nel telefono
In questa grande città (La prima cumbia)
Puoi dirlo a tutti
La faccia della luna
E invece niente
Occhi bassi
Ask (The Smiths cover)
Dimmi (The Smiths cover)
Libera
Voglio
Mio fratellino ha scoperto il rock’n’roll (Art Brut cover)
Il mondo prima
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Honey in the fridge
La mia vita senza te
Alle anime perse
Vivere fuggendo (Il pan del Diavolo cover)
Di che cosa parla veramente una canzone?
Mai come voi
La tatuata bella
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Ogni adolescenza
Francesca ha gli anni che ha
Ad un passo dalla luna
