Questo sabato tra le colline del Circolo Magnolia si è tenuto il MI MANCHI, che attenzione non è il MI AMI, ma è tutto ciò che di quest’ultimo ci manca, per l’appunto.
Noi di Futura 1993 non ci siamo fatti scappare l’occasione di tornare ad un live e siamo andati a vedere il concerto di Vipra, il Ragazzino di Asian Fake.
Sale sul palco al primo buio della sera, vediamo la sua figura disegnata e incorniciata dalle luci arancioni del palco che lo contrastano e rendono l’entrata in scena ancora più teatrale. Accompagnato dalla band Inude e dal fidato Mr. Monkey, Vipra saluta il pubblico del MI MANCHI e ci racconta di sentirsi un po’ provato dalla situazione. Con quello che è dichiarato essere un attacco di panico in corso, l’artista inizia il suo live prendendo in mano le redini della situazione dopo un paio di pezzi. Ci dice che il suo stato d’animo sul palco è forse la fotografia più realistica del settore musicale in Italia in questo momento e noi non ci sentiamo di contraddirlo.
Quello di Vipra è un live pungente, un po’ come i continui riferimenti che l’artista fa all’attualità e le critiche semi velate con cui esprime la sua opinione rispetto a ciò che gli fa storcere il naso. Un mood che si riscontra anche nei suoi brani, soprattutto se guardiamo alle tracce del suo recentissimo disco, molto più arrabbiate rispetto ai due singoli pubblicati in precedenza. Se prima potevamo cercare di leggere nell’animo di un ventenne che si guardava dentro, oggi scopriamo un ragazzo che inizia a guardarsi attorno, o meglio, inizia a scrivere di ciò che lo circonda anche nei suoi brani (perché in effetti di ciò che non gli piaceva della nostra contemporaneità ne ha sempre parlato, se pur con altri mezzi).
La performance si apre con Siamo seri, singolo che ha anticipato l’uscita del disco Simpatico, solare, in cerca di amicizie e continua con Tram, pezzo prodotto con Mr. Monkey, che troviamo sul palco alla chitarra, e Machweo. Un pezzo energico che inizia già a farci capire quanto sarà difficile restare seduti durante il live. Vipra a petto nudo continua a ripercorrere le tracce del suo disco, raccontandoci passo dopo passo il lavoro di questi ultimi mesi ed esibendolo finalmente live.
“Abbiamo provato solo per tre giorni per sei ore al giorno, perché tutti i ragazzi che vedete su questo palco lavorano” ci racconta il cantante tra un brano e l’altro. Dopo la più intima Nike arriviamo alla title track dell’album, che viene già cantata dal pubblico nonostante l’uscita recentissima. La stessa sorte felice tocca a Cancella file, pezzo tra i più apprezzati, che ha calcato anche l’editoriale New Music Friday Italia. Vipra canta anche la parte di Fulminacci, che stasera non è presente e ci racconta che questo brano era stato scritto molto tempo fa e caricato da un fan su Youtube, senza riscuotere troppo successo. Dopo averlo fatto ascoltare a Fulminacci però, Vipra ha deciso di dargli nuova vita e inserirlo nel disco.
Dopo Pericolosa arriva un momento nostalgico, sale sul palco Osore, per i più affezionati un altro terzo dei Sxrrxwland, e i due mettono in scena i brani che nel disco li vedono nuovamente insieme: Febbre e, giustamente, SXR. Su quest’ultimo il ragazzo dalla lunga chioma si scatena con dei balletti alla Michael Jackson che sicuramente ci ricorderemo.
A questo punto arriva una nuova ospite, che già avevamo avvistato tra il pubblico e visto sul palco il giorno precedente. Si tratta di cmqmartina che porta tutta la sua energia sul palco per Tagadà, le voci dei due si incontrano alla perfezione in un pezzo che vorrebbe solo farci saltare. Arriviamo a Che noia e ci facciamo travolgere dalla potenza che arriva dal palco, dalla band e da Vipra. I concerti ci mancavano proprio.
In chiusura uno dei pezzi più forti del disco Ciao Bella ft. PSICOLOGI. Il pubblico si esalta tantissimo e la voglia di urlare è palpabile. Il ritornello è talmente semplice che in poco tempo tutto il pubblico l’ha imparato e lo canta con Vipra e la band.
Ultimo ma non per importanza, Ragazzino, brano con cui Vipra ha esordito come solista. Un pezzo sentito, che fa entrate tutti in empatia con l’artista. Una chiusura che ci ricorda da dove viene il cantante e dove ci sta portando con il suo percorso musicale. Il pubblico accende le torce dei cellulari e si trasforma in un tappeto di lucciole che illumina la notte del Magnolia e concede un po’ di romanticismo alla fine del live.
Articolo di Miriam Gangemi | Foto di Starfooker