Articolo di Philip Grasselli
Le aspettative di una lezione di storia della musica erano già alte. Era davvero così difficile superare di così tanto quell’asticella che mi ero posto prima di lanciarmi dentro il Blue Note di via Pietro Borsieri a Milano, nell’ennesima giornata di pioggia di questo marzo pazzerello.
Martha High è oramai di casa al Blue Note, si vede: divora il palco come fosse il soggiorno di casa sua, con sempre degli ospiti graditi, esperti, consci di chi si abbia a che fare. C’è ben poco da disquisire sulla sua longeva carriera, avendo collaborato per più di trentacinque anni con James Brown, ma anche con Aretha Franklin, Little Richard, Jerry Lee Lewis, The Temptations, B.B. King, Stevie Wonder, Prince, Michael Jackson, George Clinton, per citarne alcuni. Insomma, non a caso è altresì nota come The Hardest Working Lady in Show Business.
Non solo collaborazioni, ma anche singoli ed album, a partire dall’ultima e freschissima uscita “Jazz and Blues”: dieci cover di artisti come Etta Jones, Richard Chamberlain, Nina Simone, Blossom Dearie.
Il concerto
Il live è stato di grandissimo livello, con quest’inizio soft, strumentale: entrano, infatti, sul palco i The Soul Cookers per i primi due brani. La particolarità di questa band è l’organo Hammond B-3, uno strumento che non si trova tutti i giorni live e Leonardo Corradi ci riporta in quell’atmosfera anni Sessanta e Settanta nella maniera più inconfondibile. Tony Match, alla batteria, è colui che interagisce più con il pubblico e che contribuisce anche con i cori insieme a Roy Panebianco alla chitarra.
Dopo Cold Duck Time e Feel Like Makin’ Love entra in scena Martha High con un look total red e stivaletti neri, danzante e cantante sotto la cover dei Kool & The Gang che, giustamente, è “Celebration”. Tendenzialmente, in set list, sono presenti quasi tutte cover dei più grandi successi soul, disco e funk.
Alright, ladies and gentlemen, we’re gonna do a song and it’s about street life. And, you know, when you’re a musician or a singer, you feel like you’re out there all the time. You’re always out in the street or moving around, going from one town or one country to another.
Martha High prima di introdurre “Street Life”.
Ma guarda un po’ chi sale sul palco…
Uno dei momenti più incredibili, i cosiddetti “one-in-a-million chance”, è il tutorial di come ballare su “Wang Dang Doodle” e Martha High chiama sul palco nientemeno che Deanna Brown Thomas, la figlia di James Brown. Sì, avevo lei a pochi tavoli davanti a me e improvvisamente viene introdotta insieme ad altre ragazze. Io… sconvolto!
Un climax ascendente che parte da questo punto e prosegue con le cover, da scalza, dei Tower of Power e, ovviamente, con quelle di James Brown (“Feel Good” e “Cold Sweat”) e chiuso con la celebrazione della Giornata Internazionale della Donna tramite il brano “Woman”. Mai visto il Blue Note ballare così tanto come con Martha High: la digestione dei drink e delle cene è diventata un’inezia a confronto. Ma anche i suoi quasi 79 anni diventati magicamente 29 da quanta energia sprigiona.
La standing ovation, più che meritata, avviene con il bis: “The Best” di Tina Turner, anche per tributare una delle rockstar più amate della storia della musica che ci lasciò il 24 maggio 2023.
MARTHA HIGH & THE SOUL COOKERS – La scaletta del concerto al BLUE NOTE di MILANO
Cold Duck Time (Eddie Harris cover)
Feel Like Makin’ Love (Roberta Flack cover)
Celebration (Kool & The Gang cover)
I’m Your Baby Tonight (Whitney Houston cover)
Street Life (The Crusaders cover)
If I Had You (Etta Jones cover)
Wang Dang Doodle (Howlin’ Wolf cover)
Trio
Diggin’ on James Brown (Tower of Power cover)
I Feel Good (James Brown cover)
Cold Sweat (James Brown cover)
Hustle Time
Woman
Encore
The Best (Tina Turner cover)
