Articolo di Stefania Clerici | Foto di Davide Merli
Dopo un’assenza di 5 anni dal nostro Paese (erano stati nel 2014 al concerto del primo maggio), la rock band di Irvine torna in Italia per una data sold out alla Santeria di Milano. Forti del successo dello scorso mese di ottobre dell’ultimo album pubblicato, “Mirror Master”, eccoli esibirsi dal vivo sotto ad un palco già gremito fino dal tardo pomeriggio.
Si inizia poco dopo le 20,15 con il botto di Oblivion che scalda il pubblico della Santeria: Sameer Gadhia è in gran forma, un frontman coinvolgente e magnetico che sa come conquistarsi la platea, dalle prime alle ultime file. Su Appartment i suoi 4 compari, Jacob Tilley, Eric Cannata, Payam Doostzadeh e Francois Comtois, lo seguono in un balletto coordinato che accende i fan (più le fans, diciamolo) per chiudere così la prima parte di live e aprire quella più introspettiva.
Titus was born è una dolce ballad melanconica a 2 voci che scalda il cuore, segue poi Firelight, introdotta da una richiesta di Sameer: ”quando vi faccio segno accendere le vostre luci, telefoni o accendini, e seguitemi” proprio sulla conclusione il cenno arriva ed è un’onda di luce che attraversa la folla in un corale afflato di speranza e good vibes.
Qualche secondo di pausa, ecco che arriva come un lampo Cough Syrup che scatena tutto il locale sul rif del ritornello più famoso della Band! Sul finale i salti e le mani alzate non si contano e il live continua in un crescendo con Mind Over Matter e l’accattivante Call me back.
L’encore è tutto dance, con un sameer che rientra sul palco vestito con un mantello di pens argentata molto anni 80: si salta su Superposition, si urla su Tightrope, ci si scatena su Silvertongue per poi esplodere con il gran finale di My body!
Poco più di un’ora e 15 di live set, ma ragazzi… che adrenalina pazzesca!
I 5 californiani ci salutano in un sabato sera ancora da iniziare con una promessa: torneranno nel 2020 in Italia e sarà nuovamente bellissimo!
Ci contiamo guys!
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YOUNG THE GIANT – La setlist del concerto di Milano
Oblivion
Something to Believe In
Heat of the Summer
Apartment
Amerika
Nothing’s Over
Home of the Strange
Titus Was Born
Firelight
Cough Syrup
Mind Over Matter
Call Me Back
Encore:
Superposition
Tightrope
Silvertongue
My Body